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venerdì 26 agosto 2011

Amelia Rosselli / Alfredo Giuliani


la poesia deve infatti essere, come scrive Giuliani nell’introduzione alla seconda edizione (1965) dell’antologia, «mimesi critica della schizofrenia universale, rispecchiamento e contestazione di uno stato sociale e immaginativo disgregato». Questa contestazione del presente attraverso la contestazione dei suoi linguaggi coincide con il rifiuto della soggettività lirica tradizionale, rilanciata anche di recente dagli ermetici: i poeti novissimi mirano a una «riduzione dell’io» e a un approccio oggettivo alla realtà. Viene in questo modo accolta un’indicazione avanzata da Luciano Anceschi (animatore della rivista «Il Verri», da cui la Neoavanguardia prende le mosse), promotore di una “poetica degli oggetti” contrapposta a quella del soggetto. (..) Al Gruppo 63 aderì fra gli altri Amelia Rosselli (sostenuta però anche da un avversario della Neoavanguardia come Pasolini).
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